Dieta mediterranea, protocollo regionale contro l'obesità infantile

La Campania vanta l’infausto primato dell’obesità infantile. La Regione ha quindi deciso di correre ai ripari con un protocollo d’intesa siglato tra il presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Luisa Franzese. Un accordo che mette al centro delle azioni di contrasto la Dieta Mediterranea, che proprio qui, precisamente nel Cilento, ha una dimora d’eccezione.

I numeri del fenomeno dicono che il 6 per cento dei bambini campani tra gli 8 e i 9 anni sono severamente obesi (23.059), 82.080 sono obesi e 103.841 in sovrappeso. E promuovere un modello alimentare e uno stile di vita sano ed equilibrato come quello teorizzato da Ancel Keys in tutta la fascia dell’infanzia e dell’adolescenza può essere determinante per prevenire il problema. Per questo, fra le iniziative, si sta pensando all’introduzione di prodotti simbolo del territorio campano e della dieta mediterranea nei distributori alimentari delle scuole, in sostituzione al junk food.

Il protocollo entrerà nel vivo a settembre: con l’inizio del nuovo anno scolastico, saranno infatti organizzati incontri con i dirigenti scolastici per pianificare i vari progetti. Fra questi, sono in programma un bando di concorso per la realizzazione di uno spot video da parte degli studenti degli istituti d’arte e dei corsi di perfezionamento sui temi della pedagogia della dieta mediterranea.

L’obesità infantile è una seria minaccia per la salute: può comportare infatti l’insorgere di malattie come il diabete di tipo 2, nonchè il manifestarsi di problemi psicologici, legati ad esempio alla perdita di autostima. Ma è anche una minaccia per le tasche regionali: comporta infatti dei costi sanitari che – alla luce dell’aumento dell’età media di vita e del prezzo dei farmaci – rischiano di diventare insostenibili. Il protocollo d’intesa rappresenta una sfida ambiziosa: partire dall’ambiente scolastico e familiare è infatti forse l’unico modo possibile per correggere gli stili di vita sbagliati e per crescere future generazioni più consapevoli e più sane.

 

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