Sagra del pesce azzurro di Pioppi, rinnovata la tradizione

sagradelpesceDal 1° al 3 settembre a Pioppi si è rinnovato con successo l’appuntamento con la Sagra del pesce azzurro, la più antica del Cilento. Quest’anno l’evento ha coinciso con la conclusione del Festival della Dieta Mediterranea, che dal 22 luglio al 4 settembre ha animato l’estate della località cilentana, patria dello stile alimentare e di vita riconosciuto dall’UNESCO patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

La sagra, organizzata dalla Pro Loco di Pioppi, si è tenuta come ogni anno sul lungomare antistante al Palazzo Vinciprova, sede del Museo Vivente della Dieta Mediterranea e del Museo Vivo del Mare, e nei ristoranti aderenti. I partecipanti hanno potuto gustare una ricca varietà di pietanze a base di pesce azzurro, ruotanti intorno alle tre eccellenze del territorio cilentano: alici, pasta e olio. Frittura di alici, pasta alle alici, alici ammollicate, ma anche piatti a base di altri prodotti tipici locali, compresi i dolci cilentani, il tutto innaffiato da buon vino. Le degustazioni sono state accompagnate da musica popolare e incursioni teatrali a cura della compagnia Mansarda – Teatro dell’Orco.

La sagra del pesce azzurro è una sagra che trova la propria origine in un’antica abitudine dei pescatori di Pioppi che, rientrando la mattina presto dalla pesca, mettevano le reti di cotone ad asciugare in spiaggia e nel frattempo si concedevano una prima colazione a base di alici crude marinate, olio e pane biscottato. Proprio per rievocare quel rituale mattutino ancora oggi l’evento si svolge in riva al mare.

La prima edizione della sagra del pesce azzurro di Pioppi risale al 1969, a conclusione di un importante congresso medico internazionale di cardiologia tenutosi proprio a Palazzo Vinciprova. In quell’occasione erano stati messi in risalto i benefici della Dieta Mediterranea ed era stato evidenziato come il consumo abituale del pesce azzurro e dell’olio extravergine di oliva influenzasse positivamente la salute e il benessere dell’uomo. Da lì l’idea di valorizzare il prodotto e di portare avanti la tradizione dei pescatori. Una tradizione che continua ancora oggi, attraverso uno degli eventi più attesi della ricca estate cilentana.

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