Obesità, un freno grazie alla dieta mediterranea

bambino obesoIn Europa l’obesità è una piaga ancora profonda, ma nel nostro Paese – anche grazie alla Dieta mediterranea – le cose stanno migliorando. Nonostante la percentuale di persone in eccesso di peso abbia infatti subito un aumento generalizzato, se nei Paesi europei si è passati dal 50% del 2005 al 58,6% del 2014, in Italia la

crescita è stata più debole (dal 44,6% al 45,8%).

Secondo gli studi Ocse, l’aumento dei problemi di peso potrebbe essere anche tra le conseguenze della crisi economica: l’obesità sarebbe infatti più diffusa tra le persone con minori risorse economiche. A determinarla sarebbero varie cause: il cibo prodotto sempre più industrialmente, la rapida urbanizzazione, il cambiamento degli stili di vita. Tutti fenomeni che hanno modificato gli stili alimentari a favore di una dieta giornaliera sempre più ricca di calorie, grassi, zuccheri e sale e più povera di frutta, verdura e fibre.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che le nuove abitudini alimentari potranno avere ripercussioni sulla diffusione dell’obesità e del sovrappeso, che sono fattori di rischio per malattie cardiovascolari, diabete e disturbi muscolo-scheletrici. Tra gli adulti, l’eccesso di peso aumenta anche con l’età, andando a colpire soprattutto i soggetti di sesso maschile e con basso titolo di studio.

L’aspetto più preoccupante è quello che dell’obesità tra i bambini. In Italia, anche se con numeri in flessione rispetto agli anni precedenti, il fenomeno è in questo caso più presente che in altri Paesi. Ad esempio, tra gli 11enni interessa il 24,1% dei maschi e il 15,7% delle femmine, a fronte di una media europea rispettivamente del 17% e del 13%.

E proprio la Campania è maglia nera d’Europa, con il tasso più alto di bambini obesi e in sovrappeso. Un dato di cui non andar fieri, a maggior ragione se si pensa che questa regione è allo stesso tempo la patria della dieta mediterranea, regime alimentare ritenuto decisivo nella lotta ai disturbi connessi al cibo. Fra le principali prescrizioni da seguire per vivere meglio, spicca l’abbondanza di frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno), cereali (ogni giorno) e legumi (più volte la settimana); mentre la carne va limitata a non più di due volte alla settimana. L’auspicio è che questo stile di vita – più che strettamente alimentare – “contagi” sempre più persone, con indubbi benefici sul verdetto della bilancia e più in generale sulla salute e sull’aspettativa di vita stessa.

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